“L’unico pilastro di Dio per le sue opere: L’AMORE”

Quest’anno, nel mio servizio di catechista, il Signore mi ha permesso di preparare un altro gruppo di bambini ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Condividendo l’esperienza del mio ministero nella comunità, abbiamo cercato dei metodi che potessero aiutare bambini e genitori ad utilizzare questo tempo privilegiato, per approfondire la loro fede e fare esperienza di Dio in un mondo secolarizzato.

Desideravo incoraggiare i bambini, le famiglie e i fedeli a scrivere e a formulare delle intenzioni di preghiera quando vengono alla Santa Messa. L’ho proposto perché nella mia vita ho già sperimentato la possibilità di poter unire le mie intenzioni al sacrificio di Gesù. Preparo delle ostie di carta con la stampa di un agnello, affinché tutti coloro che entrano in chiesa, specialmente i bambini che si preparano a ricevere i sacramenti, possano scrivere la loro intenzione di preghiera, che poi sarà offerta all’altare come dono da una famiglia. L’impegno è facoltativo ed è l’espressione con la quale si implora Dio affinché ascolti ciò che è intimamente nascosto nel cuore di ognuno.

Durante la catechesi, prima dell’imminente celebrazione della Prima Comunione, ho spiegato ai bambini il significato essenziale del ricevere Gesù nella Comunione e le intenzioni di preghiera che sono ascoltate da Dio in modo speciale in quel giorno. Ho sentito uno studente dire spontaneamente: «Ascolta – funziona – ho fatto delle preghiere per la salute di mia nonna che soffre di cancro e il medico ci ha dato speranza, e mia nonna sta meglio». Un altro studente condivide: «Funziona davvero – quest’anno mio padre ha iniziato a bere molto, a litigare in casa, e io ho pregato per lui e ho scritto delle intenzioni. Non beve più da 5 mesi e c’è pace in casa». Si è fatto silenzio in aula per la gioia di una famiglia nel giorno della Prima Comunione del suo bambino, famiglia che ha salvato la vita di un bimbo indesiderato, la commozione dei genitori dopo aver sentito le dichiarazioni dei bambini si è percepita nel silenzio, una risposta eloquente…

D’altra parte, le testimonianze scritte dai genitori rivelano quanto sia importante la richiesta fatta al parroco perché prepari e amministri i sacramenti ai loro figli.

«La Prima Comunione a cui i nostri figli si stavano preparando quest’anno è stata per noi, genitori e figli, un momento molto intenso di formazione e di apertura a Dio. Questo è un tempo pieno d’incertezze a causa della pandemia; noi e i bambini avevamo paura della malattia, ma la preghiera e la partecipazione alla Santa Messa ci hanno dato forza perché dovevamo incontrare Dio nel giorno della Prima Comunione dei nostri figli. Prima di ricevere il sacramento, i bambini sono stati preparati alla Santa Confessione durante le catechesi. La prima confessione che “teneva svegli i nostri figli di notte”, dopo diverse prove, si è rivelata una medicina per l’anima. È stato un tempo di silenzio e concentrazione durante la preghiera. Dopo una lunga attesa, molti giorni di studio e difficili preparativi, è arrivato il giorno tanto atteso, un giorno pieno di emozioni, un giorno che Suor Barbara ha preparato con tanta devozione e amore. Grazie alla sua esperienza e ai suoi sforzi, siamo giunti al momento tanto atteso per ricevere l’Eucaristia. Abbiamo visto la gioia sui volti dei nostri bambini che aspettavano con grande amore di ricevere Gesù nei loro cuori. Ci siamo sentiti orgogliosi quando tutti hanno partecipato attivamente alla Santa Messa. È stato un giorno speciale in cui abbiamo aperto maggiormente i nostri cuori all’amore di Dio. Ti ringraziamo, Suor Barbara, per i tuoi insegnamenti e suggerimenti, per il tuo sorriso e il tuo cuore, per la tua testimonianza di vita».

Un altro genitore ha scritto: «Per vivere, una persona deve nutrirsi del Corpo del nostro Salvatore Gesù Cristo. Noi genitori desideravamo questo per il nostro figlio minore Aleksander; volevamo che fosse come gli altri membri della Santa Chiesa e che vivesse veramente all’ombra dell’amore di Dio. Per questo abbiamo aspettato con ansia la Prima Comunione. Abbiamo cercato di preparare Aleksander a questo momento, ma abbiamo capito che senza la saggia guida di Suor Barbara, i nostri sforzi non sarebbero stati sufficienti. Siamo grati alle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, per il dono del servizio e della dedizione di Suor Barbara nelle catechesi».

Per quel che riguarda il mio lavoro di catechista, ho notato quanto sia importante la collaborazione dei genitori. Ho constatato che ogni anno è richiesto uno sforzo maggiore, creatività e impegno per sostenere il processo di iniziazione cristiana dei bambini. Sono convinta che fare la volontà di Dio implichi molta fatica e abnegazione, ma è anche un momento di riflessione personale, di approfondimento della mia fede e fiducia in Gesù, che ringrazio e adoro per il dono del suo amore infinito.

Sr Barbara, Provincia di Cracovia, Polonia

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