Incontro interprovinciale delle Suore incaricate della formazione iniziale in Spagna

Dal 28/11 al 1/12 si è svolto ad Almendros (Madrid) un incontro di Formazione iniziale. Ci hanno accompagnate Lola Arrieta e Cova Orejas, Suore Carmelitane della Carità di Vedruna che partecipano al noto Progetto di accompagnamento “Ruaj” e sono state incaricate della presentazione del tema scelto: “Racconto  della propria vita, vissuta come vocazione e di mettere alla nostra portata gli strumenti per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati all’inizio: ripensare la vita come vocazione e fare memoria del passato prossimo, tenendolo nei nostri cuori e aprendoci al futuro con gratitudine e fiducia.

Attraverso una linea immaginaria che rappresentava gli anni di appartenenza alla Compagnia, abbiamo indicato i punti di flesso, i momenti che hanno generato tristezza, gioia, confusione,  disagio …, alcuni di essi immagazzinati nel bagaglio di ciò, di cui non si parla, ma che ci hanno resi come siamo oggi. È stato molto costruttivo condividere in coppia la rilettura che ognuna di noi aveva fatto, per condividerla in seguito con il gruppo. Siamo state anche invitate a prendere coscienza di dove stavamo andando e di rilevare quelle preoccupazioni e difficoltà che ci impensierivano.

Abbiamo fatto un altro passo avanti nelle mani di un testimone, formato dal Signore, Isaia “Eccomi manda me” (Isaia 6,8), e in linea con il testo abbiamo approfondito l’itinerario pedagogico, in particolare nei 3 elementi che devono essere presi in considerazione, per vivere la vita in chiave vocazionale: esperienza teofanica, procedimento di consacrazione che ci ha formato e l’invio in missione.

Con il desiderio di vivere più radicate e connesse a Lui, ossia,  di vivere la vita con coscienza, come missione, iniziamo la giornata camminando insieme per la Via degli Impegni in cui approfondiamo la premessa che “Essere adulti si definisce, tra l’altro, attraverso la capacità di lavorarericordandoci che i compiti non sono la missione; il Luogo delle Motivazioni, in cui abbiamo scoperto che “ciò che facciamo è importante, ma ancora di più, ciò che ci muove, in ciò che facciamo” e quanto sia importante identificare le motivazioni primarie per migliorare la loro gestione e alimentare quelle secondarie che ci spingono a fare, quanto facciamo; il luogo più importante, dove siamo state incoraggiate a chiedere il dono dello Spirito, per camminare verso un processo di riunificazione e “vivere la vita come missione” e la prossimità e il luogo della Fraternità per vivere in un atteggiamento di figlie e di sorelle.

 

Abbiamo dedicato la Domenica ad approfondire diversi punti di interesse particolare, che durante i nostri interventi hanno evidenziato una preoccupazione o inquietudine nel nostro cammino vocazionale: testimoni confusi che intraprendono altri percorsi, che sono mediazioni, per guardare Gesù, difficoltà nell’integrare la vita come missione, necessità che sono alla base delle motivazioni primarie e che quanto più sono equilibrati, tanto meglio possiamo rispondere nel nostro impegno verso gli altri, valori che sono interessi vitali, relazione con Dio in tempi di avversità, perdita di persone significative, importanza di prendere coscienza della presenza di Dio nella nostra vita, attraverso momenti di intimità con Lui, scoprendo la vocazione personale all’interno della vocazione comune e la difficoltà di mettere Dio al centro della nostra vita e di separare il nostro Io.

Abbiamo concluso questo magnifico incontro ringraziando Dio per quanto ci ha dato, con la convinzione di quanto sia necessario continuare ad approfondire la formazione umana per essere le Serve che il Signore vuole e di cui i Poveri hanno bisogno. Come sempre, esprimiamo anche la nostra gratitudine alle suore della casa, che ci accolgono sempre con cordialità e gioia.

Suor Maria José Alias, FdC

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